Alimenti

Cos’è il favismo?

Descrizione

Fava ( Vicia faba) Famiglia Leguminosae.
A seconda delle varietà e della fascia climatica in cui è stata coltivata la fava può essere raccolta da aprile ad agosto.

Coltivata principalmente nelle aree costiere con clima invernale mite, la fava è seminata negli ultimi mesi dell’anno, in genere tra ottobre e dicembre (al Nord si aspetta la fine dell’inverno).

La raccolta avviene quindi in primavera (più o meno avanzata a seconda della semina).

Caratteristiche e proprietà nutritive

Le fave vantano un buon contenuto di sali minerali (ferro, potassio, magnesio) un scarso contenuto di vitamina A e un ridotto valore calorico rispetto ad altri legumi. Dopo la soia, è il legume più energetico e il più ricco di proteine e di zuccheri semplici; inoltre è l’unico legume completamente privo di grassi.

Le fave contengono discrete quantità di ferro, magnesio, potassio, rame e selenio; anche il contenuto vitaminico è buono (soprattutto quello di vitamina C), tuttavia come accade per tutti i legumi, il contenuto minerale e quello vitaminico vengono decisamente ridotti dalla cottura. La grande quantità di amidi e proteine rende la fava un alimento particolarmente utile per una ripresa energetica e strutturale.

Nelle fave fresche è contenuto anche un’alta concentrazione di L-dopa (0,25%) precursore della dopamina, stimolante del sistema nervoso. L’eccessivo consumo di fave, in individui predisposti, può quindi indurre uno stato di irritabilità, tuttavia nel trattamento del morbo di Parkinson può avere un effetto benefico per la compensazione della carenza di dopamina a livello celebrale.

Il consumo di fave è consigliato nei casi di ipercolesterolemia, malattie cardiovascolari e calcoli renali.
Una controindicazione della fava è che non può essere mangiata da chi soffre di favismo a causa di alcuni composti in essa contenuti, la vicina e la convicina.

Il  favismo è una particolare patologia di origine genetica ereditaria che ha alla sua base un deficit dell’enzima G6PD (glucosio-6-fosfato-deidrogenasi) normalmente presente nei globuli rossi.
Questa carenza può provocare delle serie crisi anemiche a distanza di poche ore dal consumo di fave fresche.

Il favismo è una patologia relativamente rara che nel nostro Paese interessa in particolar modo le popolazioni della regione Sardegna e alcuni gruppi etnici dell’Italia meridionale. In soggetti predisposti, il deficit dell’enzima G6PD provoca un’emolisi acuta (distruzione dei globuli rossi) con ittero.

La crisi si scatena quando il soggetto affetto da favismo assume (o ne inala i vapori) fave ma anche piselli, Verbena Hybrida e soia. Il favismo può quindi essere considerato come un’anemia emolitica a carattere misto che riconosce cause intraglobulari (il deficit enzimatico) ed extraglobulari (l’assunzione o l’inalazione di sostanze che esplicano un’azione tossico-emolitica).

In alcuni soggetti, sensibili e predisposti, il consumo di fave può essere all’origine di reazioni allergiche dalle conseguenze talvolta gravissime (induzione di coma); di norma il problema si verifica in seguito a ingestione di fave crude.

Tabelle

Fonti

Linee guida per una sana alimentazione italiana (INRAN) revisione 2003
Il potere farmacologico degli alimenti bioterapia nutrizionale: l’applicazione pratica.
D. Arcari Morini A D’Eugenio, F. Aufiero ed. RED 2005

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