Obesità

Parliamo di obesità: quando si definisce un soggetto obeso?

Descrizione

L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) è impegnata da anni nella lotta all'obesità e al sovrappeso, nella prevenzione di queste malattie e nella promozione di stili di vita salutari. “L’obesità – sottolinea l’OMS – è una malattia che si può prevenire”.
Per definire il sovrappeso e l’obesità si utilizza il Body Mass Index (BMI), che viene calcolato dividendo il peso (in chilogrammi) per l’altezza (in metri quadrati ). Di solito, si parla di sovrappeso se BMI è compreso tra 25 e 29,9; di obesità se è compreso tra 30 e 39,9; di obesità grave se è superiore a 40. Nel caso di bambini e adolescenti è possibile calcolare BMI considerano altri parametri che consentono un calcolo statistico nell’ambito di un range percentile.

Esistono diversi tipi di obesità. Secondo una delle ultime ricerche statunitensi sull’argomento, i cui risultati sono stati divulgati nel 2016 dal direttore dell’Obesity, Metabolism and Nutrition Institute del Massachusetts General Hospital, se ne conterebbero fino a 59 tipologie.
Uno studio pubblicato sul Journal of Public Health nel 2015, che ha esaminato i dati raccolti dal 2010 al 2012 dallo Yorkshire Health Study su un campione di 27 mila soggetti (fra i quali 4000 obesi), ne ha invece messo a fuoco 6 macro tipologie.
Lo scopo dello studio è stato di considerare l'esistenza di sottogruppi di individui obesi utilizzando inazzitutto il BMI per raggruppare gli individui in base ai parametri di altezza e peso, e considerando anche la variazione all'interno del gruppo in base ad altri fattori come la salute, le caratteristiche demografiche e comportamentali. L’analisi dei cluster ha individuato sei gruppi distinti di individui il cui BMI era pari a 30.
I partecipanti di questa ricerca erano stati schedati secondo i parametri come l’età, il sesso, lo status socioeconomico, l’etnia di appartenenza e le condizioni di salute e particolare attenzione era stata data anche a tre specifiche abitudini: il consumo di alcol e di sigarette e l’abitudine a svolgere attività fisica. I sei macroprofili  (cluster) di obesità identificati hanno permesso di selezionare sei differenti approcci terapeutici dedicati e pensati appositamente sulla base delle caratteristiche comuni ai soggetti categorizzati.

L’obesità è dovuta, quindi, a una combinazione di fattori, comprese le ridotte opportunità di attività fisica, l’aumentata disponibilità di alimenti ipercalorici e la presenza di geni che aumentano la tendenza all’obesità.
Le variazioni dei batteri che sono normalmente presenti nell’apparato digerente (detti flora batterica intestinale) possono aumentare il rischio di obesità. Normalmente, questi batteri aiutano, tra le altre cose, l’organismo aiutandolo a digerire il cibo. Le variazioni del numero e dei tipi di batteri nell’apparato digerente possono modificare il modo con cui l’organismo elabora il cibo.

L’obesità tende a essere ereditaria.
Tuttavia, le famiglie oltre ai geni condividono anche l’ambiente e, pertanto, la distinzione tra questi due fattori di influenza può risultare difficile. I geni possono influire sulla rapidità con la quale l’organismo brucia le calorie a riposo e durante l’attività fisica, sull’appetito e, di conseguenza, sulla quantità di cibo che si consuma. I geni possono avere una maggiore influenza sui punti in cui si accumula il grasso corporeo, in particolare il grasso intorno alla vita e nell’addome, che non sulla quantità di grasso che si accumula.

Tuttavia alla base dell’obesità c'è un apporto di calorie superiore a quella di cui l’organismo ha bisogno per un lungo periodo di tempo.
Le calorie in eccesso vengono immagazzinate nell’organismo sotto forma di grasso (tessuto adiposo).
Il numero di calorie necessario varia da soggetto a soggetto e dipende da età, sesso, livello di attività fisica e metabolismo. Il metabolismo a riposo (basale), ovvero la quantità di calorie che l’organismo brucia a riposo, è determinato dalla quantità di tessuto muscolare (massa magra) di una persona e dal suo peso totale.
Quanto maggiore è la massa muscolare, tanto maggiore sarà il metabolismo.

Fonti

Alison Fildes et al., 2015 Probability of an Obese Person Attaining Normal Body Weight: Cohort Study Using Electronic Health Records American Journal of Public Health Vol 105, No. 9
M.A. Green et al 2015. Who are the obese? A cluster analysis exploring subgroups of the obese Journal of Public Health | Vol. 38, No. 2, pp. 258 –264 | doi:10.1093/

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