Morbo di Crohn

Morbo di Crohn: una patologia autoimmune diffusa ma ancora poco conosciuta

Descrizione

La patologia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica, ancora per molti aspetti sconosciuta, che coinvolge il tratto gastrointestinale in seguito alla comparsa di una anomala permeabilità intestinale causa della patogenesi in genere delle malattie infiammatorie intestinali IBD (Inflammatory Bowel Disease) Negli ultimi anni si è osservata l’implicazione di fattori genetici, immunologici e ambientali nell’avvio del processo autoimmune che risulta essere l’innesco del processo infiammatorio. L’ipotesi che ci sia un fattore genetico coinvolto nella patologia di Crohn, è sostenuta dall’osservazione nei parenti di primo grado, dei pazienti con questa patologia, di una aumentata permeabilità intestinale clinicamente asintomatica.

Nelle situazioni di disbiosi una variante è rappresentata dai patobionti, ovvero microorganismi che generalmente si comportano come simbionti (batteri “buoni”residenti nell’intestino) , ma che possono emergere come specie patogene (batteri “cattivi”) in un contesto disbiotico (alterazione della composizione microbica intestinale). Recenti studi hanno imputato proprio ai patobionti di essere i responsabili della patogenesi della malattia di Crohn.

Durante un evento disbiotico, come avviene nella patologia di Crohn, i patobionti vanno incontro a una proliferazione incontrollata, diventano capaci di superare la prima barriera e il sistema immunitario dell’ospite è soggetto a un abnorme carico antigenico. Questo porta a una maggiore produzione di interferone e citochine pro-infiammatorie, responsabili della formazione dei granulomi tipici dei malati di Crohn. Inoltre in questa patologia, il sistema immunitario perde il controllo e attacca la flora batterica commensale, esacerbando il disequilibrio e la disbiosi.

Un difetto primario, della funzione della barriera intestinale che può essere coinvolto nei primi passi della patogenesi delle IBD, è la produzione di citochine, secondaria al processo infiammatorio, che servono per perpetuare l’aumento della permeabilità intestinale. In presenza di uno stimolo antigenico il sistema immunitario è spinto a distruggere e rimuovere quello che riconosce come estraneo. L’innesco di una risposta infiammatoria mette in moto il sistema immunitario richiamando alcuni elementi cellulari quali macrofagi e neutrofili. Questi, a loro volta, rilasciano citochine, sostanze ossidanti ed enzimi proteolitici che finiscono per danneggiare ulteriormente la parete intestinale. Le citochine, infatti, funzionano come messaggeri chimici attirando altre cellule immunitarie, segnalando al cervello l’infezione in atto e innescando così una risposta immunitaria che a sua volta promuove ulteriori perdite. Si viene così a creare un circolo vizioso che alimenta il processo autoimmune conducendo ad un aumento della permeabilità intestinale e quindi dell’infezione.

In risposta a patogeni invasori o come conseguenza di cronicità dell’alto tono infiammatorio, la prolungata produzione di citochine indebolisce l’integrità della barriera intestinale e dello strato mucoso, facilitando un aumento dei livelli di lipopolisaccaride plasmatico (LPS) come conseguenza di una maggiore infiltrazione dei batteri attraverso l’intestino Questa teoria si basa sul concetto “dell’ intestino permeabile” come causa di una comunicazione più facilitata tra il microbiota e l’epitelio intestinale con conseguente aumento del tono infiammatorio, causa spesso accertata di infiammazione cronica di basso livello e dei disturbi dell’umore come la depressione.

Nella figura riportata di seguito è mostrato un modello proposto per la patogenesi delle IBD (Inflammatory Bowel Disease). L’IBD (Inflammatory Bowel Disease) è caratterizzata da batteri aderenti alla mucosa e l’induzione di risposte immunitarie continue e over-espresse contro il microbiota intestinale normalmente commensale. Diversi difetti nell’integrità della barriera intestinale, che colpiscono il sistema immunitario innato, sono collegati a sottogruppi specifici di IBD (Inflammatory Bowel Disease).

Tabelle

Fonti

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